Ospiti del commissario Montalbano
Ho scoperto il fans club di Andrea Camilleri. Purtroppo le iscrizioni sono sospese, sono arrivato tardi un’altra volta. E sospese sono anche le altre attività, peccato. Esistono rivoli su altri social tipo Facebook.
Gruppi molto interessanti che derivano direttamente daai soci fondatori del primo fans club:
Ho adorato le opere di Camilleri, e sono state un potente lenitivo per rendere sopportabile la nostalgia del mio unico viaggio in Sicilia.
Per superare la delusione ho preso il telefono e ho invitato il commissario Montalbano a pranzo.
Primo
Pasta ‘ncasciata
Protagonisti indiscussi della pasta ‘ncasciata sono la melanzana, che va rigorosamente fritta e che qualcuno prepara addirittura il giorno prima perché sia ancora più morbida e perda tutto l’olio, e il caciocavallo. Per caciocavallo, però, qui s’intende la tipologia siciliana del formaggio che è morbido, fresco e filante. Uova sode e prosciutto cotto, o salame a dadini, completano l’opera.
Ingredienti:
(per 6 persone)
600g di magliette di maccheroncino (o sedani)
200g di Tuma o caciocavallo fresco
200g carne trita
50g mortadella o salame
2 uova sode
4 melanzane (circa 500-600 g)
100g pecorino grattugiato
500g salsa di pomodoro
Mezzo bicchiere di vino bianco
Basilico
Cipolla o scalogno
Olio di oliva – olio di arachidi (per friggere)
Sale e pepe
Pangrattato
Procedimento:
Tagliate le melanzane a fette e friggetele dopo averle tenute circa un’ora in acqua e sale.
Nel frattempo soffriggete il trito di carne in un tegame con abbondante olio di oliva, sfumate con il vino e completate la cottura aggiungendo qualche cucchiaio di salsa di pomodoro.
Lessate la pasta, scolatela al dente e conditela in una zuppiera con la salsa di pomodoro.
Prendete una teglia ben unta e spolveratela di pangrattato e versatevi le magliette, alternandole a strati con la carne trita, le melanzane fritte, il formaggio grattugiato, il basilico, le uova sode, la tuma e la mortadella tagliati a fette.
Completate l’ultimo strato di pasta con le melanzane, la salsa e molto pecorino. Passate le lasagne nel forno caldo per circa 20 minuti: il cacio, sciogliendosi formerà una leggera crosticina dorata (da cui il nome ‘ncasciata).
Secondo
Alici con cipollata
Ingredienti:
(per 4 persone)
per le alici fritte
600 grammi di alici fresche
200 g di semola di grano duro
olio extra vergine per friggere
sale
per la cipolla in agrodolce:
6 cipolle dorate
40 grammi di uvetta ammollata
40 grammi di pinoli tostati
un pizzico di cannella
2 cucchiai di zucchero di canna
60 ml di aceto di vino bianco
menta fresca
2 cucchiaio di olio extravergine di oliva
sale qb
Procedimento:
Pulite le alici aprendole a libro: prendete la testa fra i polpastrelli all’altezza delle branchie. Con una leggera pressione asportatela tirandola verso di voi. Così facendo, eliminerete anche le viscere ed interiora del pesce.
Adesso aprite a libro l’acciuga scorrendo con il pollice lungo la linea della lisca, fino alla coda. Asportate con delicatezza la lisca partendo dall’alto, staccandola piano dalle carni. Cercate di non strappare la coda.
Lavate accuratamente il pesce e sistematelo su carta assorbente tamponando bene per eliminare ogni traccia di acqua.
In un piatto fondo trasferite la semola e passatevi le acciughe una alla volta, premendo affinché la semola si attacchi bene sull’intera superficie del pesce. In una padella di ferro per frittura, fate scaldare abbondante olio extravergine. Le alici andranno fritte completamente immerse nell’olio, che dovrà mantenersi alla temperatura costante di 180°.
Friggete poche alici alla volta in modo da non abbassare la temperatura e scolatele una volta che saranno dorate. Fatele scolare su carta assorbente. Salatele leggermente e tenetele da parte.
Pulite le cipolle ed affettatele ad uno spessore di 2/3 mm. In una larga padella antiaderente, versate le cipolle e mezzo bicchiere d’acqua quindi fate cuocere fino a che l’acqua non sarà completamente evaporata. A questo punto aggiungete 2 cucchiai di olio extravergine e continuate a cuocere a fiamma dolce.
Quando la cipolla comincerà a rosolare, aggiungete l’uvetta ammollata e strizzata ed i pinoli tostati. Mescolate bene ed aggiungete la cannella. Proseguite la cottura per 8/10 minuti cc.a.
A questo punto alzate la fiamma. Cospargete le cipolle con lo zucchero di canna e fumate con l’aceto. Mescolate bene fino a che lo zucchero sarà ben sciolto e le cipolle cominceranno a caramellare. Abbassate la fiamma e proseguite la cottura per qualche minuto fino a che le cipolle non saranno lucide e di un bel color caramello.
Versate le cipolle ancora calde sul piatto delle alici fritte e fate riposare almeno un paio d’ore. Servite a temperatura ambiente completando con una manciata di menta fresca.
La cipollata accompagna tradizionalmente molti piatti freddi di pesce.
Il vino abbinato
Con un ospite così importante è obbligo rendere omaggio alla sua terra.
Il nero d’avola a tavola per alcune ricette siciliane cade alla perfezione. Questo vino corposo riesce in modo sublime ad esaltare i piatti ricchi della tradizione. Una delle idee perfette è la pasta ‘ncasciata ovvero ‘incasinata’.
Colore giallo paglierino, intenso e brillante. Note floreali inebrianti, seguite immediatamente da sentori di frutta tropicale e mela golden. Freschissimo e piacevole al palato, con un buon corpo.
A questo punto si è fatta na certa… meglio che mi svegli e vada a preparare la colazione!
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