Sogni proibiti
Sapevo che un trasloco smuove sin dalle fondamenta tutto quello che si è sedimentato nell’arco degli anni in una casa. Fin nei più reconditi meandri scuote gli strati polverosi di cassetti e scatole.
Con sorpresa, in una scatolina di latta del periodo scolastico, trovo il mio diario scolastico. Non il solito almanacco giornaliero con gli impegni da studente, ma un vero e proprio confessionale di sentimenti e emozioni vissute girno per giorno. Tra le pagine scritte di getto vi propongo un estratto di quei giorni tumultuosi.
“Ormai sarà da quasi 6 mesi che ogni volta che penso alle donne mi viene in mente solo lei. A inizio anno scolastico non mi faceva nè caldo nè freddo tranne il fatto che fosse veramente carina. Negli ultimi tempi conoscendola meglio per vari motivi, mi sono davvero innamorato della sua persona e mi capita spesso di fantasticare di una vita che però penso che sia impossibile .
Il primo problema é la differenza d’età dato che io ne ho 18 (fatti oggi) e lei ne ha 37 quindi diciamo che socialmente purtroppo la cosa non é vista di buon occhio , secondo e forse più grande problema é anche quello che mi fa stare così male e ho sentito l’esigenza di scriverne, è il fatto che non capisco appieno che cosa pensi di me (so che é impossibile capire cosa pensa una persona ma si lo si può immaginare).
In classe sono il suo punto di riferimento, molte volte quando ha bisogno di una conferma mi guarda e a volte lo fa anche a caso senza motivo, posso dire che viaggiamo sulla stessa linea di pensiero riguardo certi argomenti e questo mi fa sentire un feeling “speciale “ma non riesco a capire se me lo sto inventando o è tutto frutto della mia immaginazione e la cosa mi fa stare male.
Ho capito che la cosa si stava facendo grave quando ho cominciato ad invidiare i compagni che sfacciatamente si prendevano delle libertà che io non oserei mai o peggio ancora facevano il cascamorto con lei.
Quando succede con i miei amici più cari mi fa veramente incazzare e io sò di non essere una persona così ma ormai faccio fatica a capire molte cose e sono confuso”.
A parte l’ovvia conclusione della storia avrei avuto bisogno che all’epoca ci fosse qualcuno che mi desse qualche lezione di realtà. Tipo quegli amici un pò più vecchi che durante i primi tiri di sigaretta ti direbbero:
-“È la storia più vecchia del mondo: tutti abbiamo avuto una cotta per una prof: io all’università avrei fatto zozzerie col 40% del corpo docenti femminile. Per quello che mi riguarda ti conviene evitare di sognare ad occhi aperti e guardare la realtà. 1 non é deontologicamente un comportamento appropriato da parte sua. 2 se è così carina, avrà un vasto numero di spasimanti suoi coetanei. 3 puoi sempre tentare con la tattica “naughty america” e provare a sedurla facendo l’elicottero nell’ora di buco”-.
Invece capii da solo che è quel principio di pigrizia mentale del “vedo, dunque voglio”. Vuoi quella cosa perché hai visto praticamente solo quella. Cioè non avevi abbastanza vita sociale, non avevi abbastanza “confronto”, non vedevi abbastanza varietà. È come uno che abita di fronte a un negozio di biciclette in una strada di campagna: hai visto pochissime auto, hai visto sempre bici, ti innamori della bici e la vuoi usare anche nel viottolo fangoso quando piove a dirotto.
Riconoscendo i meccanismi psicologici che ci spingono a desiderare ciò che vediamo, possiamo liberarci dai condizionamenti e prendere decisioni più libere e consapevoli. Posso tranquillamente dire che uscire dalla propria zona di comfort, viaggiare, conoscere nuove persone e provare cose diverse sono modi efficaci per ampliare i propri orizzonti e crescere.
“Grazie per aver letto fin qui! Insieme possiamo fare la differenza per le mie cure.” (clicca sul link!)